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giovedì 26 agosto 2010

Riflessioni di due Pubblicitari

Le aziende hanno imparato a dettare le regole uccidendo la fantasia: io pago, io ho ragione. Oltre ad essere un lavoro che è stato distrutto negli anni, ti regala spesso un senso di colpa se pensi che ti sei impegnato a riempire la testa della gente di cazzate, a convincere le persone di cose non vere, a creare nelle loro vite dei falsi bisogni.

 Eravamo andati a seguire un incontro che ci sembrava utile per la nostra professione. Si intitolava "L'estetica divora i figli del tempo e distrugge l'unico bene che l'uomo possegga: la personalità". Dal palco il relatore parlava: "Sappiamo di essere parte attiva ed importante del disfacimento dei valori sociali perché non vendiamo solo prodotti, noi vendiamo uno stile di vita, uno stile che sia possibilmente difficile e che allo stesso tempo però annienti tutti gli altri. Perché l'obbiettivo non è il soddisfacimento di un bisogno i, piuttosto la necessità di alimentare sempre più desideri. Una volta soddisfatto un desiderio dobbiamo già averne inventato un altro ed un altro ancora da appagare..."

E' vero, noi manipoliamo la gente, chiediamo ed otteniamo attenzione dall'indifferenza quotidiana e ciò nutre il nostro ego. Noi creiamo il vuoto e l'angoscia e poi piazziamo il prodotto per riempirlo e tranquillizzare la gente. Come la chiesa, macchiamo del peccato originale e poi vendiamo lo smacchiatore. Il consumo è il motore della società perché ne determina i rapporti di forza, i modelli di comportamento le categorie sociali, ossia lo status sociale. Il messaggio va detto e ripetuto continuamente come una goccia cinese e così viene assorbito totalmente. Anzi, entra a far parte della natura del consumatore, tanto che è lui a condizionare se stesso, ad essere guardiano della propria cella. La grande conquista della società moderna è l'annientamento della cultura del risparmio: Spendo ciò che guadagno anzi, si può spendere anche di più, si possono spendere anche i soldi che si guadagneranno in futuro, quelli che ancora non possediamo grazie a tutte le agevolazioni di pagamento: rate, leasing, carta di credito...  Bisogna cercare nuovi mercati da invadere e conquistare come fossero territori. Bisogna convincere che comprare oggetti è un modo per sentirsi più sicuri. Sono tanti i modi per costringere all'acquisto; per esempio uno molto efficace è l'invecchiamento del prodotto, rimpiazzato sempre da nuove versioni. Spogliare velocemente l'oggetto di quella luce di novità, di quella sensazione di nuovo che regala un sentimento eccitante. Ci pensiamo noi a dirti che ormai è vecchio e, visto che il prodotto ti rappresenta, tu comprerai quello nuovo per essere sempre al passo con i tempi perché tu sei il prodotto e un prodotto nuovo ti rende più giovane. Noi abbiamo creato consumatori insaziabili.

Come disse Huxley :"Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature senza lacrime; una sorta di campo di concentramento senza dolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto della loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici"



Fonte: IL TEMPO CHE VORREI

lunedì 23 agosto 2010

Poesia... devota passione!


“Non solo Amore”

La gioia di un colore
renda vivo il mio cuore.
Devota passione
illumina la mia ragione.

Del perduto amore,
son io l’umile cantore!

Rendimi attenzione
ché grande è la mia commozione,
all'improvviso meno vien la memoria
e ciò ancor più incupisce la storia.

[Maurice Drake]

Sito web per questa immagine

blog.libero.it

Mostra del grande Piranesi


‎(AGI) -A Venezia dal 28 agosto al 21 novembre il Centro espositivo dell'Isola di San Giorgio Maggiore ospitera' "Le arti di Piranesi. Architetto, incisore, antiquario, vedutista, designer", mostra ideata dall'architetto Michele De Lucchi e promossa e organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini con l'atelier Factum Arte d......i Madrid di Adam Lowe.Questo grande artista del 700 è molto attuale, per la sua potenza Immaginifica può essere considerato un precursore del Romanticismo (e anche del Surrealismo) lha inoltre ispirato molte scenografie teatrali e cinematografiche.
Anna Autuori

sabato 7 agosto 2010

inaugurazione Museo Etnografico Regionale



A cinquant'anni di distanza dalla concessione alla Regione Sardegna dello spazio espositivo nella Cittadella dei Musei, a Cagliari,è stato inaugurato il Museo Etnografico Regionale con la Collezione Luigi Cocco.

Il padiglione, inserito all’interno del complesso museale di Piazza Arsenale, la cui sistemazione ha richiesto per parecchi anni interventi di adeguamento, accoglierà quasi 2.000 oggetti acquistati nel 1954 dalla Regione Sardegna dal magistrato di Villasor, Luigi Cocco, e finora custoditi dall’amministrazione regionale in attesa del loro allestimento, curato dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico.

Al termine della cerimonia inaugurale, era prevista l’apertura straordinaria al pubblico fino alle 24.Unica nota stonata l'atteggiamento inqualificabile del custode all'ingresso della Cittadella dei Musei che forse non contento dell'orario ha tentato di impedire l'accesso dicendo che la manifestazione (erano solo le 20,30)era già terminata o che occorreva l'invito per entrare.La stessa persona è nota da tempo agli utenti per la sgarbetezza e approssimazione con la quale risponde al telefono.Peccato perche l'accoglianza è una fase importante e delicata che contribuisce insieme ad altri fattori alla creazione dell'immagine di questa importante sruttura.

Il Museo Etnografico Regionale, che per volontà della Regione Sardegna sarà fruibile gratuitamente dai visitatori, è solo il primo di una rete museale regionale che sarà ampliata con l’apertura, nei prossimi mesi, di altri spazi espositivi dislocati su tutto il territorio regionale.

La Collezione Luigi Cocco comprende 1.997 manufatti di cui: 731 tessili e filet; 1266 gioielli;174 oggetti vari (utensili in legno intagliato, bicchieri, corni porta polvere, vassoi e taglieri, fucili, ecc.) che raccontano la particolare cura, diligenza, passione e attitudine alla raccolta dimostrate dal magistrato nel collezionare gli oggetti, provenienti dalle diverse zone della Sardegna (Campidano, Sarrabus, Ogliastra, Sarcidano, Trexenta, Marmilla, Oristanese.