Powered By Blogger

lunedì 15 febbraio 2010

Cos'è un virale?


Un virale (immagine, ma meglio video) è un video che diventa molto popolare e diffuso rapidamente in rete dopo un processo di condivisione che diventa globale. Il contenuto è spesso divertente, ma può anche essere una scena TV, un video amatoriale, o un video prodotto per essere diffuso in rete (web-only production).
Il fatto che  sia comico è una componente considerata vitale per un virale, ma non sempre: virale è qualsiasi video, a prescindere dal contenuto, “passato” elettronicamente da persona a persona.
Con la diffusione dei cellulari con videocamera molti virali sono così ripresi e diffusi immediatamente tramite MMS, Bluetooth, email o siti web. Questi non hanno un uso commerciale e sono inviati fra familiari o amici ma non per questo non possono diventare famosi sulla rete.
Questo fenomeno mediatico non poteva passare inosservato alle imprese commerciali e così tanta, se non quasi tutta produzione di commercials per il web (ma anche per la TV) ha assunto caratteristiche virali...non compare nessun marchio, logo o riferimento commerciale se non alla fine del video, quasi per non "sporcare" la spontaneità e naturalezza delle immagini, anche se dietro c'è tutto un lavoro di sceneggiatura, regia, etc. grandioso.
E' la forma di espressione più creativa"pop" al momento, come un graffito video che vuole stupire a affascinare.  [Dr. Drexler]

http://www.desmm.com/cose-un-video-virale-590.html


L'immagine è stata "copiata e incollata" dal sottostante indirizzo web:


http://images.google.it/imgres?imgurl=http://s.buzzfeed.com/raw/bush-shoe-throw/bush-shoe-throw-15.jpg&imgrefurl=http://www.themarketer.info/16-12-2008/video-virali-presidente-bush-scarpe-iraq/&usg=__NlI5K_Bm_f2AWlsL0COYvaeWBH0=&h=269&w=640&sz=53&hl=it&start=37&itbs=1&tbnid=lJGBKOIYwDY2lM:&tbnh=58&tbnw=137&prev=/images%3Fq%3Dvideo%2Bvirale%26gbv%3D2%26ndsp%3D21%26hl%3Dit%26sa%3DN%26start%3D21 

venerdì 12 febbraio 2010

Il bello di Internet

Vi ricordate com'era Internet dieci anni fa? Un giro tra le vecchie homepage per ricordare (o per conoscere se non c’eravate) i pionieristici anni del Web.

(Per una migliore visualizzazione delle immagini clicca sul +)



In principio regnavano caos e smarrimento e Virgilio (nella foto una versione del 1998) aveva il compito di guidare internauti alle prime armi nei meandri del Web. Proprio come il poeta latino aveva guidato uno sperduto Dante nell’Inferno e nel Purgatorio nella Divina Commedia.

Il portale, o "porta" per accedere alla Rete, all’inizio era più che altro una directory (elenco di siti) dove alcuni editor (e non un software come nei motori di ricerca) avevano il compito di girovagare a caccia di siti italiani.

Siamo infatti nel 1996 e sulla Rete non c’è di certo affollamento. Tra i primi siti catalogati da Virgilio: quelli delle università, di alcune squadre di calcio e l’Unione Sarda, il primo giornale cartaceo con una versione online.
Testi di Federica Ceccherini

 
(Claudia)

Un groviglio di informazioni



Quante sono le pagine che si trovano su Internet? Di preciso non si sa, ma la cifra potrebbe essere con molti zeri.


Per questo Larry Page e Sergey Brin, due studenti sempre della Stanford University, hanno scelto per il loro motore di ricerca nel '98 il nome "google" (termine che in matematica indica un 1 con 100 zeri). Ma non è stata l'unica "genialata" dei due ragazzi. Per far funzionare in modo diverso il loro motore usarono un nuovo algoritmo molto complesso (si pensa che sia un'equazione con 2 miliardi di termini e 500 milioni di variabili) che misura le relazioni tra i vari siti. Quante più relazioni, o meglio link, ha un sito con gli altri più si può considerare autorevole. E' la link popularity, qualcosa di molto vicino alla "reputazione". Un metodo mutuato dal mondo accademico: nelle università le ricerche e le pubblicazioni più citate sono considerate le più rilevanti.

In questo modo i più meritevoli dovrebbero essere anche quelli che appaiono tra i primi nei risultati di ricerca. Il metodo ruppe con i vecchi sistemi che invece misuravano quante volte la parola ricercata dall'utente era presente nelle pagine di un sito.

Foto: un'immagine del primissimo Google, nel 1998-claudia-

http://www.focus.it/Tecnologia/gallery/0125078_Cera_una_volta_il_web_010122008/Cera_una_volta_il_web_7.aspx

Cambio Immagine del nostro Blog.

E' cambiata l'immagine del nostro Blog! Un corsaro, reduce da mille abbordaggi, tra vittorie e sconfitte, che porta sul viso i segni di tante battaglie è l'immagine che in questo momento ci rappresenta di più. Sottoponiamo all'attenzione di tutti i visitatori  l'immagine e attendiamo giudizi di gradimento o...disapprovazione! A presto![Dr. Drexler]

giovedì 11 febbraio 2010

Il successo dell' e-commerce? Siti che comunicano... bene!

E' cosa ben nota che comunicare e farlo bene è una caratteristica essenziale per la riuscita di qualsiasi progetto umano. Figuriamoci nel settore E-commerce: comunicare è fondamentale! L'informazione è, senza dubbio, il mezzo migliore per la comunicazione commerciale on-line e deve avere i connotati della precisione e della chiarezza perchè sia ottimale. Un sito (commerciale nel nostro caso) deve avere, assolutamente, questi connotati come caratteristica principale. L'errore più grande è l'informazione mancante, o errata: scarsa informazione sul prodotto, sui costi e i tempi di consegna, sullo stato della spedizione, sulla customer portano a un insuccesso certo, al suicidio commerciale.
Secondo un articolo di "Italia Oggi"  http://www.italiaoggi.it/ (quotidiano online a carattere economico, giuridico e politico ), nel settore "MarketingOggi", il peggiore sito di e-commerce in Europa è italiano: è quello di http://trenitalia.com/ , il noto sito delle Ferrovie dello Stato Il migliore? Sempre italiano: http://www.informatica2008.it/, un rivenditore di prodotti informatici. [Maurice Drake]

L'immagine di questo post si trova all'indirizzo www.ideabit.com/realizzazione_siti_internet/s...

martedì 9 febbraio 2010

Haiti: per non dimenticare.

Come tutte le notizie che "si vendono" sui giornali, tv, internet, anche il terremoto di Haiti è già stato prontamente rimosso dalla nostra coscienza volatile, sempre al passo con nuovi flussi di informazioni. Il tempo necessario di prendere atto delle condizioni già disperate degli Haitiani prima del terremoto, che cerchiamo altre breaking news in grado di stupirci. E Haiti è solo la punta dell'iceberg. Ci sono notizie che "non vendono" e non sono mai menzionate dai media: le scorie nucleari vendute ai governi africani (vedi Somalia), provenienti dalle centrali  europee, interrate vicino ai centri abitati, le guerricciole fra clan nell'Africa Subsahariana, condite da stupri, uccisioni e mutilazioni di massa, la sperimentazioni dei farmaci della Roche (per citare una casa farmaceutica importante) sulle popolazioni ignare, prima di immettere i medicinali sul mercato mondiale e la sua mancata concessione di autorizzazione utilizzare farmaci come l'aspirina, che in quei paesi salverebbero parecchie vite, posti dove si muore di dissenteria o raffreddore...Non dimentichiamo Haiti per ora, visto che almeno di questo terremoto e delle sue terribili conseguenze la memoria non si è del tutto volatilizzata. [Dr. Drexler]

http://it.euronews.net/2010/01/17/haiti-la-popolazione-a-un-passo-dalla-rivolta/

visitate il profilo dei corsari


 Molto interessante il profilo dei corsari della comunicazione su twitter e facebook.
 Vi invito a visitarlo. Curiosate.. [ Bonaria ]

NO COMMENT

Per la rubrica "No comment"

  COMUNE di CAGLIARI -12000€ destinati a istruzione e politiche sociali utilizzati  per celebrare la grande "BARBIE" [Anna]  http://forum.politicainrete.net/sardegna-sardinnia/46787-barbie-la-donna-emancipata.html

L'Amicizia

(digiland.libero.it/rblog.php?nick=tonino.54a)

Il vero amico ama in ogni tempo! [karwen]

Le vecchie agende del '99? Quest'anno si possono riciclare

Conservare è meglio che buttare. E tutte le persone che non si sono disfatte delle vecchie agende quest’anno avranno una piacevole sorpresa . Il taccuino del 1999 può essere ancora usata anche nel 2010. Anch'esso comincia con venerdì 1 gennaio. Non essendo, quello in corso un anno bisestile, tutti gli altri giorni coincidono.Dopo la bellezza di 11 anni, chi ha custodito gelosamente uno di questi oggetti cartacei lo può usare a partire da subito. La curiosa scoperta è stata fatta da Ecodalle città.it, notiziario dedicato all'ambiente urbano.Ma non è finita. Nel 2010 si può usare anche l'agenda del 1993 o del 1982. Per il prossimo anno (2011) potremo scrivere gli appuntamenti su quella del 2005 o quella del 1994. Peggio andrà nel 2012 quando si potrà adoperare solo l'agenda di 28 anni prima (1984).Un’ultima curiosità. Tutti coloro che nel 2009 hanno ricevuto in regalo almeno due agendine possono custodirne una per soli 6 anni, tornerà utile, infatti, nel 2015.http://notizie.tiscali.it/articoli/stranomavero/10/gennaio/agende-1999-riciclo-12345.html (Claudia)

sabato 6 febbraio 2010

Il Patriarca dei videogames: Space Invaders


Chi non si commuove ai ricordi di bambino che risveglia il videogame Space Invaders? Premesso che il videogame è un divertimento prevalentemente maschile in quanto considerato dal gentil sesso una perdita di tempo, un rinco.....mento a pagamento, basti sentire i giudizi femminili sulle espressioni idiote dei visi dei videogiocatori impegnati durante una partita, intenti, in un frullato di emozioni, a distruggere, sparare, schivare..... salvare la pelle virtuale!!! Tra queste facce idiote ci sono stato anch'io e il mio profeta è stato Space Invaders o come dicevamo noi: "Andiamo al bar a giocare a invasione (o a marzianetti)"? Avevo 11 anni, era il 1978 e si andava a giocare nei bar, puzzolenti di fumo, quando ancora si poteva fumare nei locali. Ma per me era il profumo di "Invasione". Si metteva una moneta da 100 lire nello slot, si schiacciava "player 1, o player 2 se si giocava in modalità sfida. Tasti "destra-sinistra" per il movimento e tasto "fire" per sparare, davanti a uno schermo monocromatico incastrato in uno scatolone di truciolato serigrafato esternamente coi mostri invasori....In quegli anni è stato un successo emozionale...e una miniera di monete per i baristi. Sorse la prima sala giochi a Cagliari, e fu in via Garibaldi, poco più giù dell'Antico Caffè. Per me è stato come vedere il paradiso: un paese dei balocchi virtuali, un tripudio di luci scintillanti, di schermi che davano vita a ogni genere di personaggi, mezzi, armi, vedere le emozioni nei visi, sentire il tintinnio delle monete, il rumore degli spari, degli alieni colpiti, il sollievo per la distruzione dell'ondata di alieni invasori e la trepidazione per l'arrivo dell'ondata successiva, il congratularsi con chi riusciva a distruggere più ondate di alieni ma anche la stizza perché non veniva sconfitto, e noi, da spettatori di una battaglia non nostra, attendevamo il nostro turno di distruttori... E' stato il mio primo social network off-line, perchè sebbene non ci fosse nulla da discutere su una discesa sempre uguale di "marzianetti" allineati che passavano davanti ad uno spara-tutto, il cortile della scuola diventava sede di serrati dibattiti sulle possibili strategie e tecniche di distruzione degli invasori. Altri tempi... Ma era solo l'inizio della globalizzazione. L'invito è valido più che mai oggi e come diceva la schermata iniziale del gioco: INSERT COIN TO PLAY [Dr. Drex]

martedì 2 febbraio 2010

Avatar ha plagiato "Aida degli alberi"?

Dal punto di vista degli effetti speciali, Avatar è superbo! Una storia con una trama semplice semplice con molti luoghi comuni dei film USA, i buoni selvaggi osteggiati dalla compagnia mineraria che vuole scacciarli dalle terre dove vivono, il marine che si infiltra fra i selvaggi, molto new age e in sintonia con tutte le forme viventi del pianeta Pandora, ma che poi capisce che sta sbagliando, si innamora di una di loro, combatte contro la compagnia per la quale lavorava....L'avete visto....Pare però che Cameron abbia preso spunto per realizzare i personaggi, gli scenari e in parte anche la trama, da un bel cartone animato italiano ormai dimenticato, prodotto nel 2001 intitolato "Aida degli alberi", che al tempo aveva l'ambizione di voler contrastare il cartoon Disney di turno nel periodo natalizio. E' un bel cartone, forse da molti dimenticato, molto bello anche tenuto conto del fatto che è un lungometraggio e che purtroppo non ha avuto come alleato la potenza del marketing e merchandising che hanno i film Disney, ma è innegabile che Cameron un'occhiata gliel'abbia data e ne abbia fatto tesoro, modificando e adattando qualcosa per il suo film, che a mio giudizio, di parte perchè sono amante del genere, è spettacolare! [Dr. Drexler]   http://www.youtube.com/watch?v=Z_iEJQggu_g

Il cartone di Hot-Silvio

Abituati ad una tv che comunica un’immagine serafica dei politici e a una scarsa libertà dei mezzi d’informazione, i telespettatori russi hanno gradito molto una serie di cartoni ironici trasmessi dal canale di Stato 1Tv. Dopo il consueto discorso di fine anno, sono andati in onda gli sketch con protagonisti il premier Dmitry Medvedev, il presidente Vladimir Putin e altri leader internazionali. Vero mattatore, della serata, però, è stato il personaggio di Silvio Berlusconi. Le battute accompagnano ballate che ricordano tanto le serate a bere vodka per difendersi dal freddo delle steppe. Il cartone Medvedev-Putin dura un paio di minuti: il duo al comando della Russia moderna, saltellando con in mano fisarmonica e tamburello, commenta l’attualità. Poi è il turno del premier italiano.


Creduto in coma per 23 anni "Capivo e cercavo di urlare"

LONDRA - Per ventitré anni è stato considerato in coma, in realtà era vigile: ma Ron Houben, rimasto paralizzato in un incidente stradale quando aveva 23 anni, non riusciva a dire che capiva ogni cosa di quel che gli accadeva attorno. "Sognavo di alzarmi", ha raccontato Houben, oggi 46enne e in grado di comunicare grazie a un pc e ad una particolare testiera che gli consente di rapportarsi al mondo esterno. Secondo i medici era in un persistente stato vegetativo. "Urlavo ma non riuscivo a sentire la mia voce", è la sua testimonianza. Dopo l'incidente, i medici di Zolder, in Belgio , utilizzarono i test in uso nella comunità scientifica prima di concludere che la sua coscienza era "estinta". Ma tre anni fa, nuovi scanner ultra-sofisticati hanno dimostrato che il suo cervello ancora funziona normalmente. Houben, la cui inquietante vicenda è stata raccontata dalla stampa britannica, ha descritto quel momento come la sua "seconda nascita". Il suo caso è venuta alla luce perché il neurologo che lo ha "salvato", Steven Laureys, l'ha raccontato in un articolo di una rivista scientifica. "Per tutto quel tempo ho letteralmente sognato una vita migliore. "Frustrazione" è un termine troppo limitativo per descrivere quel che sentivo". Secondo Laureys, potrebbero esserci altri casi simili nel mondo; e la vicenda è destinata a risollevare il dibattito sul diritto a morire di chi è in coma. I medici a Zolder utilizzarono la Scala di Glascow, la stessa utilizzata internazionalmente, che valuta vista, parola e risposte motorie. Ma solo quando il caso fu riesaminato dai medici dell'Università di Liegi si scoprì che l'uomo aveva perso il controllo del corpo, ma era ancora perfettamente consapevole di quel che accadesse. "Voglio leggere - spiega adesso - dialogare con i miei amici, godermi la vita ora che la gente sa che non sono morto". Secondo gli studi di Laureys, i pazienti in stato vegetativo spesso sono vittime di diagnosi sbagliate. "Chi viene bollato come "in stato incosciente" difficilmente riesce a sbarazzarsi di questo marchio. Solo in Germania", racconta il neurolgo dell'Università di Liegi, "ogni anno circa 100.000 persone soffrono di lesioni cerebrali traumatiche gravi. E tra le 3.000 e le 5.000 persone all'anno rimangono intrappolate in uno stadio intermedio, vivono senza mai tornare indietro.



Fonte: Repubblica.it

[Stefano, Valentina]