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venerdì 9 aprile 2010

Il potere diffamante di un gruppo su facebook


Un gruppo su facebook a cui hanno aderito seimila persone, che aveva come argomento insulti pesanti e minacce diffamanti un pensionato Genovese, è stato inquisito dalla procura. Le motivazioni che hanno mosso questi "sfoghi da bar" sono l' invidia nei confronti del signor "Beppe" in quanto possessore di un Ferrari 430 e l' antipatia che deriva dal suo eccesso di goliardia nell' uso del mezzo. Gli si imputano le colpe di sgommare, fare un rumore bestiale, parcheggiare dove capita, tirare le marce lungo strade piene di attraversamenti pedonali.
Questa eccessiva rabbia nutrita nei suoi confronti viene trasmigrata dai suoi vicini persino in un gruppo su un social network denominato "Beppe di Nervi ha rotto il c...". Pare che quindi qualcuno abbia esagerato: difatti la polizia postale ha chiuso di recente il gruppo, dopo la denuncia di Beppe che a Febbraio ha deciso di portare in tribunale gli autori di alcuni dei messaggi più pesanti.
Sei persone sono state denunciate per istigazione a delinquere, dieci per minacce e altre per diffamazione e andrà valutata la posizione di ognuna delle circa cento persone iscritte al registro degli indagati.
Questa esperienza a dir poco sconcertante che ha colpito un uomo di mezza età ma avrebbe potuto colpire ognuno di noi mi induce a pensare che non c' è limite all' invidia e la cattiveria e che la stessa viene molto più facilmente supportata dall' uso dei mass- media, a causa dello scarso controllo dei mezzi e dei messaggi.
(Ilaria)

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