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martedì 30 marzo 2010

LAVORO: Ricerche annunci in rete, il 60% è a rischio privacy

Un crescente numero di persone è alla ricerca di lavoro, per risolvere questo problema cercano le offerte via web. E’ noto, purtroppo, che il 60% degli annunci sono poco attendibili o abusivi (ossia da soggetti che non hanno avuto il consenso dell’Autorità Ministeriale richiesta dalla legge Biagi).


Fortunatamente, ci sono anche i siti seri come le agenzie per il lavoro che diffondono i nominativi a pagamento ma con rischi sulla violazione della privacy.
Il Ministero del Lavoro ha grossa responsabilità che non adempie come il controllo dei portali e la veridicità degli annunci.
Infatti, vengono considerati autorizzati i gestori dei siti che rispettano l’art. 48 che non hanno finalità di lucro e pubblicano i loro dati identificativi ma il fenomeno non può essere pienamente controllato poiché proprio a causa dell’enorme crisi aumenta il nome di chi si improvvisa intermediatore a pagamento di manodopera.
La situazione potrebbe migliorare solo se le aziende dessero dei mandati trasparenti alle società di selezione: in modo che solo le imprese interessate possano visionare i profili richiesti.

Questo a mio avviso è l’unica soluzione possibile in modo che tutte le persone aspiranti alla ricerca di un’occupazione possano essere, in un certo qual senso, tutelate.

(Jessica)

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