Fortunatamente, ci sono anche i siti seri come le agenzie per il lavoro che diffondono i nominativi a pagamento ma con rischi sulla violazione della privacy.
Il Ministero del Lavoro ha grossa responsabilità che non adempie come il controllo dei portali e la veridicità degli annunci.
Infatti, vengono considerati autorizzati i gestori dei siti che rispettano l’art. 48 che non hanno finalità di lucro e pubblicano i loro dati identificativi ma il fenomeno non può essere pienamente controllato poiché proprio a causa dell’enorme crisi aumenta il nome di chi si improvvisa intermediatore a pagamento di manodopera.
La situazione potrebbe migliorare solo se le aziende dessero dei mandati trasparenti alle società di selezione: in modo che solo le imprese interessate possano visionare i profili richiesti.
Questo a mio avviso è l’unica soluzione possibile in modo che tutte le persone aspiranti alla ricerca di un’occupazione possano essere, in un certo qual senso, tutelate.
(Jessica)
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